Presunto colpevole o presunto innocente? Ovvero, quando é comunque colpa tua!

Presunto colpevole o presunto innocente? Ovvero, quando é comunque colpa tua!

Molto spesso di fronte ad una situazione spiacevole ci incriminiamo prima di avere ascoltato le testimonianze. Anche la legge italiana prevede che fino a prova contraria l’imputato non può essere considerato colpevole. Ma questo concetto non si applica mai nei nostri casi personali.
Perché di fronte ad un evento che ci fa sentire inadeguati, ci fa provare vergogna, di fronte a qualcosa di spiacevole o inaspettato siamo subito colpevoli?
“É colpa mia, non avrei dovuto…, ho sbagliato, sempre il solito o la solita, che figura…”, insieme a critiche e aggettivi che non avremmo il coraggio di rivolgere nemmeno al peggiore nemico sono parole che invadono la nostra mente.

Perché succede tutto questo?
Di fronte alle difficoltà abbiamo imparato, per necessità, educazione, cultura, ad utilizzare l’autocritica con l’obiettivo di migliorare le nostre prestazioni, per sentirci all’altezza, per sentirci adeguati e soprattutto amati.
Se da un lato la voce critica dovrebbe proteggerci dalla sofferenza di essere rifiutati, dall’altro prende spesso il sopravvento e rende la relazione con noi stessi ugualmente molto faticosa e dolorosa.
Sempre pronti a rimproverarci e a manifestare poco apprezzamento per i nostri sforzi, tendiamo ad essere sempre più insoddisfatti, tristi, nervosi, arrabbiati e anche depressi.

Per fortuna abbiamo un antitodo a tutto questo!
Coltivare un atteggiamento gentile e compassionevole può aiutarci ad avere una relazione migliore con noi stessi.
La compassione va allenata perché possa dialogare con la voce critica.Con impegno e coraggio e con gentilezza e cura.
Essere compassionevoli significa riconoscere la sofferenza e desiderare di alleviarla.

La prima difficoltà, e quindi il primo passo, è di riconoscere e accettare la sofferenza, quella da cui ogni essere umano fugge a gambe levate.
Nei confronti della sofferenza degli altri può essere un po’ più facile connetterci e impegnarci, nei confronti di noi stessi a volte risulta quasi impossibile.

La Compassion Focused Therapy (CFT) propone molte pratiche attraverso le quali coltivare una intenzione di connessione autentica con noi stessi e con gli altri.
Una connessione che attiva quel senso di calore e fiducia nella relazione, che ci fa sentire accolti e amati nel profondo, dagli altri e anche da noi stessi.
Una connessione che ha un effetto calmante e contrasta gli effetti dell’autocritica, dello stress e ci rende forti e coraggiosi nel riconoscere e accogliere la sofferenza.

La motivazione compassionevole è l’antitodo alla frustrazione del non sentirsi amati, quella che al suo estremo fa compiere gesti efferati come ci ricorda la cronaca recente.
Tutti gli aspetti (flussi) della compassione vanno attivati, non solo quella diretta verso gli altri ma soprattutto va coltivata l’intenzione di rivolgerla a noi stessi e la disponibilità a riceverla.
Perché pensiamo di non meritarla o pensiamo che sia una debolezza.
La parola compassione spesso si confonde con indulgenza, debolezza, pietà, a volte anche con una accezione negativa che include una visione giudicante dall’alto verso il basso nei confronti di chi soffre, anche noi stessi.
Ma non è di questa compassione che stiamo parlando.
Stiamo parlando della compassione che è connessa al desiderio di bene per ogni essere.

Insieme alla mindfulness, il desiderio di promuovere la compassion é uno degli impegni della nostra associazione svolto attraverso l’organizzazione di laboratori, giornate intensive, corsi
La prossima giornata intensiva(25 maggio) di meditazione sarà dedicata proprio a coltivare i 3 flussi della compassione.
Una intera giornata di cura, attenzione, gentilezza, per impegnarci a coltivare una relazione calda e accogliente con noi stessi.
Una relazione che può farci sentire al sicuro, proteggerci dagli effetti dello stress e dagli stati di tensione fisica e mentale e favorire lo stato di salute e l’equilibrio psicofisico.

Chiedi informazioni sulle modalità di partecipazione

Presunto colpevole o presunto innocente? Ovvero, quando é comunque colpa tua!

SII IL CAMBIAMENTO DI CUI HAI BISOGNO

Energia, creatività, voglia di condivisione sono gli ingredienti che fanno di Mindful Sicilia una realtà solida sul territorio siciliano e nazionale.

Corso per la riduzione dello stress basato sulla mindfulness MBSR

Corso per la riduzione dello stress basato sulla mindfulness MBSR

Il percorso per la gestione dello stress più conosciuto, utilizzato e studiato al mondo.
Scopri di più
Che cosa è la stanza della consapevolezza?

Che cosa è la stanza della consapevolezza?

Vorresti avere a disposizione un luogo speciale dove fermarti e prenderti cura di te? Abbiamo deciso di mettere a disposizione…
Scopri di più
Body Scan

Body Scan

Il Body Scan è una pratica di meditazione che guida verso una consapevolezza profonda delle sensazioni fisiche del corpo. Ideale…
Scopri di più